30 giugno 2020 – Notiziario in genere
Scritto da Angela Gennaro in data Giugno 30, 2020
A Taiwan la prima ministra al mondo dichiaratamente transgender. Bandiera Lgbt sull’ambasciata americana a Mosca. Calcio donne: ad Australia e Nuova Zelanda il Mondiale 2023 a 32. Coronavirus: “In Venezuela cresce la violenza su donne e minori”. Gabon: il parlamento vota la depenalizzazione dell’omosessualità
Taiwan
Audrey Tang è un’informatica taiwanese, ministra, programmatrice di software libero. Di lei si dice che è tra i (e le) “dieci grandi dell’informatica taiwanese”. Nata maschio col nome di Autrijus Tang, ha scelto di chiamarsi Audrey. E oggi, si legge su Askenews, la 39enne ministra taiwanese per l’innovazione digitale è la prima al mondo nel suo ruolo istituzionale a dichiararsi apertamente transgender e a considerare la questione come una risorsa.
“Credo che i transgender, così come le persone transculturali, transdisciplinari, eccetera, abbiano un vantaggio naturale in politica, perchè noi siamo più capaci di parlare a tutti”, spiega. “Sono transgender e in questo momento Taiwan non ci ha ancora riconosciuti benchè siano riconosciuti gli stranieri nella stessa condizione. Certo, resta ancora molto da fare per le persone Lgbt ma sono convinta che Taiwan sia sulla strada dell’inclusione”. A Taipei domenica scorsa si è tenuta la parata del pride. É uno dei pochi posti al mondo in cui le persone sono scese in piazza nonostante la pandemia di Coronavirus.
(Photo courtesy of 黃建賓 Huang Chien-Pin)https://t.co/NaEB6h4dah
— Audrey Tang 唐鳳 (@audreyt) June 17, 2020
Russia
Il 25 giugno scorso sull’edificio dell’ambasciata americana in Russia è comparsa una bandiera arcobaleno simbolo dell’orgoglio Lgbtq. A dare la notizia è stata la stessa sede diplomatica sul proprio sito. Da quel giorno e fino al primo luglio in Russia si sta poi votando una riforma costituzionale che potrebbe permettere a Vladimir Putin di restare presidente fino al 2036 e che, tra le altre cose, definisce il matrimonio come “un’unione tra un uomo e una donna” di fatto inserendo nella Costituzione il divieto di matrimoni gay. Il 25 giugno inoltre cadeva il 42esimo anniversario della prima apparizione della bandiera arcobaleno come simbolo dell’orgoglio gay al Gay Pride di San Francisco del 1978.
“I diritti Lgbtq sono diritti umani. E i diritti umani sono universali”, dice l’ambasciatore John J. Sullivan citato dal sito dell’ambasciata. “Tutti meritano di vivere liberi dall’odio, dai pregiudizi e dalle persecuzioni”. Nel 2019 l’amministrazione guidata da Donald Trump aveva respinto le richieste di alcune ambasciate Usa di far sventolare sul proprio pennone la bandiera arcobaleno dell’orgoglio gay in giugno, mese dedicato alla comunità lgbtqi.
Didn't know the US had it in them to troll.https://t.co/PpcOUOA4MV
— RT (@RT_com) June 25, 2020
Calcio donne ad Australia e Nuova Zelanda
La coppa del mondo femminile si disputerà nel 2023 in Australia e Nuova-Zelanda. Australia e Nuova-Zelanda hanno vinto la concorrenza della Colombia, unica rivale rimasta in gara dopo le rinunce di Brasile e Giappone.
Il mondiale femminile 2023 sarà il primo con 32 squadre: le partite verranno disputate in dodici città, sette in Australia e cinque in Nuova Zelanda, per un totale di tredici stadi, di cui uno solo da costruire, a Sydney. La Fifa investirà un miliardo di dollari nei prossimi anni per lo sviluppo del calcio femminile.
Venezuela
Mentre l’America Latina è diventata il nuovo epicentro della pandemia di coronavirus, in Venezuela si registra un aumento di violenza fisica, sessuale o emotiva per donne e bambini all’interno delle case. Lo denuncia in una nota Save the Children, che parla di “un quadro straziante” emerso dai progetti dell’organizzazione a sostegno delle famiglie all’interno del Paese e dei migranti nei Paesi vicini. Secondo quanto riferito, in Colombia, gli operatori che lavorano vicino al confine venezuelano hanno registrato, da metà marzo a metà maggio, un aumento del 33% delle richieste di sostegno per casi di violenza di genere. Nella maggior parte dei casi si tratta di violenza sessuale contro i bambini e le bambine, violenza psicologica e violenza fisica contro le donne da parte dei propri partner.
Save the Children: spike in violence against women and children in Venezuela lockdown https://t.co/buYlVlB2OY
— The Venezuelan Journal (@TheVenJournal) June 24, 2020
Quasi un terzo delle famiglie intervistate in Venezuela, inoltre, ha riferito che le misure di isolamento hanno comportato un aumento dell’aggressività e dell’ostilità nei confronti dei bambini costretti a stare a casa; nel Paese quasi il 90% degli operatori intervistati, che si occupano di protezione, ha dichiarato che i bambini sono esposti a maggiori rischi a causa delle misure adottate per contenere la diffusione del Covid-19, come quarantena e coprifuoco. “La casa dovrebbe essere il luogo in cui i bambini si sentono più sicuri. Se non riusciremo a rispondere con urgenza a questa violenza, i bambini affronteranno conseguenze nell’immediato e per tutta la vita con effetti sulla salute, lo sviluppo e le prospettive future. Non possiamo permettere che la vita di questi bambini diventi il costo nascosto di questa pandemia”, dice Victoria Ward, direttrice regionale per Save The Children.
Segni dell’Alzheimer nel cervello di donne sane over-50
Dopo i 50 anni le donne presentano con maggiore probabilità degli uomini segni di malattia di Alzheimer nel cervello (accumuli di sostanza beta-amiloide), a parità di performance mentali e memoria: la scoperta, di Lisa Mosconi, del Weill Cornell Medicine di New York, potrebbe spiegare perch l’Alzheimer è più diffuso nel sesso femminile. Secondo l’esperta queste differenze potrebbero essere determinate dagli stravolgimenti ormonali della menopausa.
Why do more #women get #Alzheimer's? #Hormones may be key.https://t.co/0iT0SkYHU6 pic.twitter.com/kTlmzte3JU
— MedicineNet.com (@MedicineNet) June 30, 2020
Gabon
I deputati della camera bassa del Parlamento del Gabon hanno votato per depenalizzare l’omosessualità, revocando una legge dello scorso anno che la criminalizza. Secondo quanto ricostruisce Bbc Africa, specificando che nel Paese i rapporti sessuali tra gay sono punibili con sei mesi di reclusione e una grossa multa. Quarantotto parlamentari hanno appoggiato la proposta di modificare la legge dell’anno scorso. In Gabon e in molte nazioni dell’Africa sub-sahariana l’omosessualità è ancora un tabù sociale.
#GABON: With Senate voting 59-17, Parliament repeals law criminalizing homosexuality. The law, passed in July 2019, lasted less than a year. The repeal brings the total number of countries worldwide that criminalize #LGBT love to 72https://t.co/WeT6ymx2l5#LGBTrights #LoveWINS
— LGBT Marriage News (@LGBTMarriage) June 30, 2020
In copertina Milena Bertolini/Wikipedia
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