“Ciao e stai attenta”

Scritto da in data Novembre 28, 2020

A cura di Federica Scrollini

Mia madre me lo avrà detto un milione di volte. Credevo me lo dicesse omettendo delle parti: stai attenta quando attraversi, stai attenta mentre parcheggi, stai attenta a non sporcarti.

Nel maggio del 2016, su via della Magliana, di fronte alla scocca carbonizzata di un’automobile il seguito di quella frase si fece per me atroce: «stai attenta, qualcuno potrebbe darti fuoco mentre sei ancora viva». Ero lì, con altre donne che poi sarebbero diventate compagne, per Sara, 22 anni, data alle fiamme dall’ex.

In quel momento mi colse lo spaesamento di sentirmi una sopravvissuta.

E ancor di più mi ci fanno sentire le cronache di questi giorni. La sensazione che la violenza patriarcale non dorma mai, che sia così subdola da insinuarsi nei pomeriggi di televisione tanto quanto nei libri di testo, che vada al nido o all’università: questo non deve farci venire voglia di arrenderci. Donne, madri, identità liquide di ogni genere, uomini: facciamo i turni e restiamo sveglie.

E non è «Federica, stai attenta!», ma piuttosto «Michele, se non ti dice di sì, l’unica cosa che puoi fare è piangere»; «Christian, se ti lascia, conserva il ricordo della vostra relazione, soffri un po’, ascolta il tuo dolore e poi vai avanti».

Vogliamo smetterla di stare attente. Vogliamo vivere come piace a noi.

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