I consigli di Terevisione: The Undoing

Scritto da in data Gennaio 5, 2021

Iniziamo questo 2021 con i consigli del podcast su uno show originale HBO che proprio non potete perdere e che è sul punto di debuttare in Italia, venerdì 8 gennaio, su Sky Atlantic. Parliamo di The undoing – le verità non dette, con protagonisti Nicole Kidman e Hugh Grant.

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Dal libro alla tv

La serie è tratta dal romanzo dell’autrice Jean Korelitz, intitolato “You Should Have Known” − cioè Avresti dovuto saperlo o Avresti dovuto capirlo − che nel libro è anche il titolo del successo letterario di Grace, il personaggio interpretato dalla Kidman, una psicologa specializzata nella terapia di coppia che si occupa proprio di trattare il tema di tutti quei segnali responsabili della fine di un rapporto, che spesso vengono ignorati da chi li riceve e a volte persino da chi li invia.

Anche nella miniserie in sei puntate Grace, che non è un’affermata autrice ma invece una terapista di coppia, e David E. Kelley − creatore e showrunner, nonché autore di Big Little Lies, di cui la Kidman è stata co-protagonista − non rinunciano all’idea di giocare sarcasticamente con la realtà di quanto facile sia essere vittima delle proprie illusioni, persino per una persona così preparata come la protagonista. E che questo sia un segnale molto forte che la serie intende trasmettere al pubblico, risulta evidente sin dalla sigla, una delicata versione di “Dream a little dream of me” − cantata peraltro proprio dalla Kidman − che si conclude letteralmente con una bolla di sapone che scoppia, come scoppia la vita di Grace quando scopre quanto fragile sia sempre stato il suo matrimonio e l’esistenza perfetta che pensava di aver costruito.

“The Undoing” è ambientata nella New York dell’Upper East Side, fatta di appartamenti immensi ed elegantemente arredati, di scuole di élite e di una vita alla quale ha accesso solo una piccola percentuale della popolazione mondiale, e che anche solo per questo scatena un’immediata curiosità, perché spiare come vivono alcune classi di privilegiati è quasi sempre motivo di un fascino quasi voyeuristico.

La vita di Grace e di suo marito Jonathan Fraser, un oncologo pediatrico, e del loro unico figlio Henry, interpretato da Noah Jupe, sembra effettivamente perfetta non solo perché benedetta da una posizione sociale invidiabile, ma anche perché appare davvero felice. Grace e Jonathan, infatti, non sono la tipica coppia ricca e annoiata, anche se va riconosciuto che rientrano esattamente nel cliché delle coppie ricche e annoiate, ma sembrano amarsi sinceramente e avere una sana vita sessuale che li rende decisamente complici. Nonostante i tentativi di mostrare questo ideale di coppia perfetta, “The Undoing” fa un ottimo lavoro nell’insinuare che non tutto sia come sembra, e lo fa ancora prima che un terribile omicidio irrompa nella storia.

L’eterea Nicole Kidman

È difficile, a nostro avviso, trovare un’interprete più eterea della Kidman, una caratteristica che in questa serie viene ulteriormente esaltata per presentare al pubblico un personaggio molto particolare e in un certo senso anche contraddittorio. L’attrice, infatti, è tornata in questo show ad avere il vecchio look dell’inizio della sua carriera, caratterizzato dai ricci capelli rossi che le cadono fluenti sulle spalle e accompagnati da un aspetto molto bohemienne, con lunghi soprabiti colorati che non la identificano esattamente come la tipica madre dell’Upper East Side, anche se è esattamente quello. Grace, infatti, come figlia del ricco Franklin, interpretato da Donald Sutherland, fa parte del comitato della prestigiosa scuola privata presso la quale il figlio è iscritto (in buona parte grazie alle generose donazioni elargite dal nonno) e divide la propria vita tra il lavoro, la cura della famiglia e le sue amicizie, che sembrano tuttavia tendere a essere più pettegole e forse un po’ più propense alla malignità di quanto lei non sia.

Queste caratteristiche cominceranno ad emergere quando nella scuola arriverà un nuovo studente, iscritto grazie a una borsa di studio e appartenente a una classe sociale decisamente diversa da quella dei tipici studenti della Reardon, la cui madre Elena Alves, interpretata da Matilda De Angelis, verrà invitata a far parte del comitato che si occupa ogni anno di organizzare la raccolta fondi per l’istituto scolastico.
Elena è tutto ciò che Grace non è. Entrambe sono indiscutibilmente molto belle, ma mentre Grace è una donna raffinata ed elegante, Elena è di una bellezza sessualmente aggressiva e ha un atteggiamento di sfida che non solo non si vergogna a celare, ma che usa come un’arma nel tentativo di mettere a disagio la sua nuova cerchia di frequentazioni, nella quale è evidentemente un pesce fuor d’acqua. Tuttavia, mentre le altre madri sembrano pronte a fare a brandelli Elena e la sua sfacciataggine, classificandola né più né meno come un’inferiore, Grace appare più propensa a cercare di capirla e accoglierla senza giudicarla.

Per apparire così poco nell’arco della serie, la De Angelis lascia senza dubbio un segno in “The Undoing”, così come lo lascerà il suo brutale omicidio che andrà violentemente a scalfire quella patina di eleganza che caratterizza lo show, lasciando lo spettatore a domandarsi come qualcosa di così efferato possa essere accaduto in un mondo tanto perfetto. A fronte di un’interpretazione che lascia comunque una traccia di sé, però, il lato negativo del personaggio o piuttosto dell’immagine che gli autori danno del personaggio di Elena, è che – come spesso accade nelle serie crime − per il resto del racconto la donna sarà sempre definita dal suo essere una vittima e dall’immagine che gli altri hanno di lei, più che dalla sua stessa personalità, cosa che non permette di comprenderla a pieno, il che è forse un difetto, se così possiamo definirlo, che tocca anche i personaggi principali della serie. In quanto thriller psicologico, “The Undoing” non ha nulla di sensazionalmente nuovo se non l’eccezionale abilità dei suoi interpreti nel tenere sempre alta la tensione, di farvi costantemente chiedere chi, perché e come e di tenervi sull’orlo del precipizio fino all’ultima puntata, ma non scava poi così a fondo nei caratteri dei personaggi, perché farlo farebbe crollare quel senso di suspense che domina tutti e sei gli episodi fino all’epilogo finale.

Un’unica regista

Tutte le puntate della serie sono dirette da una sola mano, quella di Susanne Bier (nota soprattutto per il suo lavoro come regista in “The Night Manager”), una scelta che dà alla serie una coerenza narrativa e un modo di guardare agli eventi che sarà importante per la storia. Spesso, per esempio, la regista indugia in primi piani quasi hitchcockiani sul volto impenetrabile della Kidman, che velano di ulteriore mistero un personaggio molto sfuggente e anche difficile da capire.

Ma le protagoniste femminili non sono le uniche a fare un ottimo lavoro nella serie, perché anche il Jonathan di Hugh Grant è davvero notevole. Di questo attore apprezziamo in particolare il modo in cui abbia saputo cambiare la propria immagine, passata da quella dello scanzonato bravo ragazzo di About a Boy e Notting Hill a un fascino più maturo e imperscrutabile, persino più oscuro, come nel caso di questo show. La presenza stessa del personaggio nella trasposizione televisiva costituisce anche la più grande differenza con il libro, nel quale Jonathan non compare mai se non attraverso i ricordi della moglie in una serie di flashback, dando quindi un’idea di lui solo e unicamente attraverso l’immagine che Grace ha del marito.
“The Undoing” la serie, pur non essendo un racconto in prima persona, è comunque narrata dal punto di vista di Grace, ma il suo scopo resta indubbiamente quello di giocare con il costante senso di dubbio in cui si crogiolerà il pubblico man mano che segreti e bugie verranno esposti e resi noti.
È possibile che i due protagonisti non siano quelli che sembrano? Jonathan è una vittima o un narcisista maligno? Come credere al fatto che Grace, una psicoterapeuta allenata a comprendere le persone, non abbia saputo leggere la personalità del marito? O forse è proprio lei a manipolarlo? Come fa un matrimonio così apparentemente solido a essere costruito su un tale castello di bugie?

The Undoing: una serie eccezionale

“The Undoing” è una serie davvero eccezionale che ancora una volta conferma la superiorità della HBO nel saper regalare al pubblico prodotti davvero unici, capaci di lasciare con il fiato sospeso e coinvolgere fino all’ultimo fotogramma.
In uno show basato sulla necessità di sollevare il dubbio nello spettatore senza rivelare fino all’ultimo il vero colpevole, gli autori sono necessariamente obbligati a evitare un’eccessiva introspezione dei personaggi che potrebbe diventare rivelatoria e che, in “The Undoing”, li rende figure particolarmente sfuggenti, tanto da rasentare a volte livelli di sospensione dell’incredulità da parte del pubblico. Ciò nonostante la performance del cast nel suo insieme vi terrà legati alla storia, anche quando questa mostrerà apertamente i suoi tanti punti in comune con Big Little Lies, ambientato in un mondo molto simile a quello di questa nuova miniserie della HBO e con premesse affini: un mondo cioè apparentemente patinato e perfetto che crolla improvvisamente sotto il peso delle bugie che ha sempre gelosamente nascosto. Ma probabilmente è proprio questo il fascino di serie come “The Undoing”.

Ricordiamo che la serie andrà in onda su Sky e NOW TV  a partire dall’8 gennaio con tutti gli episodi subito disponibili On Demand e in streaming, mentre in lineare ogni venerdì su Sky Atlantic.

Anche questo appuntamento con Terevisione è giunto al termine. Se avete domande, idee o curiosità sulle serie TV non esitate a contattare Radio Bullets sui social e noi vi risponderemo.

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