Israele responsabile di crimini di guerra

Scritto da in data Aprile 5, 2024

Per la prima volta dopo quasi sei mesi di bombardamenti su Gaza, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede che Israele sia ritenuto responsabile di possibili crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nella Striscia di Gaza.

Ventotto paesi hanno votato a favore e tredici si sono astenuti, mentre sei hanno votato contro la risoluzione, tra cui Stati Uniti e Germania.

E’ la prima volta che il massimo organismo per i diritti delle Nazioni Unite prende posizione sulla guerra più sanguinosa mai avvenuta contro il territorio palestinese assediato.

La risoluzione invita i paesi a “cessare la vendita, il trasferimento e la diversione di armi, munizioni e altro equipaggiamento militare verso Israele”.

Questo è necessario, tra l’altro, “per prevenire ulteriori violazioni del diritto umanitario internazionale e violazioni e abusi dei diritti umani”.

Sottolinea che la Corte internazionale di giustizia ha stabilito a gennaio “che esiste un rischio plausibile di genocidio” a Gaza.

La risoluzione

La risoluzione, portata avanti dal Pakistan a nome di tutti gli Stati membri dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica, ad eccezione dell’Albania, chiede “un cessate il fuoco immediato” e “accesso e assistenza umanitaria di emergenza immediati”.

Anche il Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York la scorsa settimana ha approvato una risoluzione che chiede un cessate il fuoco – grazie all’astensione di Washington, il più stretto alleato di Israele e il maggiore fornitore di armi.

Tuttavia, la richiesta di cessate il fuoco non ha avuto alcun impatto sul terreno.

La reazione israeliana

Meirav Eilon Shahar, rappresentante permanente di Israele presso le Nazioni Unite a Ginevra, ha accusato il Consiglio di “aver abbandonato da tempo il popolo israeliano e difeso a lungo Hamas”.
“Secondo la risoluzione presentata oggi, Israele non ha il diritto di proteggere il suo popolo, mentre Hamas ha tutto il diritto di uccidere e torturare israeliani innocenti”, ha detto prima del voto.
“Un voto ‘Sì’ è un voto per Hamas”.

La guerra a Gaza è iniziata dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele, ha provocato la morte di circa 1.170 persone in Israele, per lo più civili.

I militanti palestinesi hanno anche preso più di 250 ostaggi il 7 ottobre, e 130 rimangono a Gaza, di cui 34 che secondo l’esercito israeliano sono morti.

Secondo il ministero della Sanità nella Gaza gestita da Hamas, la campagna di ritorsione di Israele ha ucciso almeno 33.037 persone, per lo più donne e minori.

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