“Un palazzo per Putin”: la nuova inchiesta di Navalny che preoccupa il Cremlino
Scritto da Julia Kalashnyk in data Gennaio 22, 2021
“Un palazzo per Putin”, il film investigativo del leader dell’opposizione russa Alexei Navalny − in stato di detenzione dal 18 gennaio scorso quando è stato fermato non appena atterrato in Russia dalla Germania, dove era stato curato dopo essere stato avvelenato − e della Fondazione anti–corruzione russa, è uscito il 19 gennaio su YouTube e vanta già più di 57 milioni di visualizzazioni. Molto interessante il contesto in cui è stato presentato al pubblico: al momento della pubblicazione, Navalny era già in custodia in un carcere russo, dove è stato trasferito subito dopo il suo ritorno in patria da Berlino, e dopo un processo lampo, tenutosi, tra l’altro, nella stazione di polizia.
Secondo l’inchiesta, per il capo di Cremlino è stato costruito un palazzo con una superficie di 17.7oo metri quadrati a Gelendzhik, sulle coste del Mar Nero. Pure la proprietà che circonda l’immobile colpisce per le sue dimensioni: Navalny spiega che sulla superficie che occupa ci starebbe 39 volte il Principato di Monaco. L’investigazione rivela anche il costo del palazzo putiniano: 100 miliardi di rubli, equivalenti a più di un miliardo di euro.
La notizia in sé non è nuova: nel 2010 del palazzo aveva parlato un imprenditore russo di nome Sergey Kolesnikov. L’uomo affermava che era stato coinvolto nel progetto della costruzione dell’immobile, pubblicando la documentazione a sostengo delle sue parole. La novità dell’inchiesta riguarda gli schemi corrotti di riciclaggio di denaro, usati dalla cerchia ristretta degli amici più cari di Putin, anche per finanziare la costruzione di società come Rosneft e Trasneft di proprietà statale. Il film descrive nel dettaglio le ricchezze del capo di Cremlino e presenta il piano dettagliato della proprietà: i collaboratori del Fondo investigativo affermano di averlo ottenuto da uno degli appaltatori.
Il palazzo, come l’intera proprietà, stupisce per le sue dimensioni e gli interni pomposi, rivestiti di marmo e oro, che assomigliano più alle camere di uno zar. Solo la camera da letto principale è di 260 mq. La proprietà vanta un casinò, un teatro, un palazzo di ghiaccio sotterraneo, un tunnel che conduce alla spiaggia, una sala di lettura, una chiesa e un eliporto. Il tutto attorniato da quasi 300 ettari di vigneti con cantine. E c’è anche un allevamento di ostriche.
Navalny e il suo team sostengono che ora il palazzo non è abitabile: l’intero edificio è stato costruito con errori di progettazione e per problemi di umidità aveva iniziato a ricoprirsi di muffa. Miliardi di rubli sprecati, insomma. Ora la proprietà sarebbe di nuovo in costruzione.
Il film investigativo “Un palazzo per Putin”, con sottotitoli in inglese
L’oppositore è tornato in Russia dalla Germania dove è stato curato e riabilitato in seguito all’avvelenamento tramite l’agente nervino Novichok l’anno scorso per mano − secondo l’inchiesta di Bellingcat − di agenti dei servizi russi. Il suo arresto è avvenuto in diretta tv all’aeroporto Sheremtievo di Mosca: Navalny era seguito da giornalisti fin da Berlino. Dopo il suo arresto il quartier generale di Navalny ha cominciato a preparare le manifestazioni di domani, 23 gennaio, a sostengo del proprio leader. Manifestazioni contro cui il Cremlino e la polizia hanno già promesso il pugno duro, mentre non si fermano gli arresti di collaboratori e collaboratrici dell’opposizione.
In copertina “Un palazzo per Putin”
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