La risoluzione Onu donne, pace, sicurezza

Scritto da in data Novembre 11, 2020

Il 31 ottobre ha segnato il ventesimo anniversario della risoluzione ONU 1325 su donne, pace e sicurezza che ha rappresentato un vero e proprio cambiamento di passo e prospettiva su questi temi.

Nelle situazioni sia di prevenzione che di gestione delle trattative di pace e del post-conflitto, le donne erano semplicemente lasciate ai margini. Eppure, nel corso delle crisi, erano state prevalentemente proprio le donne a essere bersaglio di violenza sessuale, avevano sostenuto economie in fase di sbriciolamento, e riaccolto ed educato in comunità devastate ex combattenti, inclusi bambini soldato.

La risoluzione 1325, approvata all’unanimità, si è proposta di porre fine a questa esclusione e prevenire e mitigare così i conflitti e le loro conseguenze grazie al contributo, la partecipazione diretta e la sapienza delle donne.

A vent’anni dal suo anniversario, il bilancio dell’attuazione della risoluzione 1325 è, tuttavia e prevedibilmente, composto di luci e di ombre. Sulla sua attuazione pesa oggi, inoltre, la pandemia Covid-19 su cui si concentra l’attenzione globale, mentre conflitti vecchi e nuovi continuano a devastare interi paesi e comunità.

Ne parliamo con Simona Lanzoni, vicepresidente della Fondazione Pangea e del Grevio, il Gruppo di monitoraggio del Consiglio d’Europa sull’attuazione della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

In copertina UN Women

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