Ritorno alle stelle

Scritto da in data Maggio 31, 2020

 

30 maggio 2020: lancio avvenuto. Si apre con Demo-2 di SpaceX e NASA la nuova nuova stagione delle missioni spaziali a stelle e strisce. Il razzo Falcon 9 è partito come da programma da Cape Canaveral, lanciando nello spazio la navicella Crew Dragon con a bordo gli astronauti Douglas Hurley e Robert Behnken.
Musica: Star Trek – Deep Space Nine
Photo credits: NASA

Nonostante un cielo ancora in parte grigio, il meteo stavolta è stato benevolo e il lancio è avvenuto.
Nessun “NO GO”, come quello che lo scorso 27 maggio aveva fermato il conto alla rovescia a pochi minuti dal via. Il razzo Falcon 9 con la navicella Crew Dragon si è staccato – come stabilito – dalla base del Kennedy Space Center in Florida. È iniziata così la missione spaziale Demo-2 degli astronauti della NASA Douglas Hurley e Robert Behnken obiettivo la ISS (Stazione spaziale internazionale).

È trascorso un decennio dall’ultima avventura spaziale targata USA e ora, con il lancio della Crew Dragon, ha ripreso il via il programma spaziale americano. Uno ritorno in orbita tutto nuovo per gli Stati Uniti perché, per la prima volta nella storia dei programmi spaziali, la tecnologia è stata interamente progettata e realizzata da una compagnia privata. SpaceX, una delle aziende e dei successi del miliardario Elon Musk.

Lancio avvenuto

Tutto è andato come previsto: alle 15,22 – le 21,22 in Italia – i propulsori del Falcon 9 si sono accessi e il razzo si è staccato da terra.
Appena raggiunta l’altitudine prestabilita il secondo stadio con la navicella Crew Dragon si è sganciato dal razzo. Mentre questo procedeva per il rientro sulla piattaforma nell’Atlantico, – che è avvenuto qualche minuto dopo come da protocollo – il Dragon ha continuato il proprio viaggio verso la ISS. I due astronauti statunitensi soggiorneranno sulla Stazione spaziale per i prossimi mesi.

Dalla NASA i due protagonisti: Hurley e Behnken

Ma chi sono i due protagonisti di questa storica avventura?
Amici oltre che colleghi, Hurley e Behnken hanno entrambi sulle spalle un’esperienza ventennale nella NASA, che selezionò entrambi nel 2000.

Robert Behnken e Douglas Hurley.

Douglas Hurley, che è ingegnere civile, prese parte all’ultima missione dello Space Shuttle nel luglio del 2011, e ora si trova a inaugurare questa nuova stagione dei viaggi spaziali a stelle e strisce. Durante la missione Demo-2 riveste il ruolo di comandante del veicolo spaziale ed è responsabile delle attività di lancio, atterraggio e di recupero.
Il compagno di avventura Robert Behnken, invece, è ingegnere meccanico e ha anche una laurea in fisica. Ha preso parte ad altre missioni spaziali e in questa è comandante delle operazioni congiunte e responsabile delle attività di attracco e sganciamento dalla ISS, oltre che delle attività della missione Demo-2 sulla stazione.
Quella per lo spazio è una passione che i due astronauti condividono con le consorti: Karen Nyberg e Megan McArthur, mogli rispettivamente di Hurley e di Behnken, sono entrambe astronaute dell’agenzia spaziale americana.

La navicella Crew Dragon

La vera protagonista di questa impresa è però la tecnologia realizzata da SpaceX, l’azienda di Elon Musk: dalle tute super tech, fatte su misura per assicurare la massima vestibilità, ai guanti adatti al touch screen, fino al casco stampato in 3D, niente è lasciato al caso.
Una tecnologia ai massimi livelli, mentre sui velivoli tutto è completamente automatizzato e soprattutto pensato per essere utilizzato più volte.
Crew Dragon o Dragon II è il modulo in cui viaggiano i due astronauti. La navicella è alta poco più di 8 metri per 4 metri di diametro e pesa 6 tonnellate.
Lanciata nella sua prima versione, proprio verso la ISS, nel 2019, la navicella spaziale Dragon è studiata per trasportare fino a sette astronauti. È dotata di 4 motori che hanno la funzione di portare in salvo l’equipaggio in caso si verificassero problemi nelle prime fasi del volo, soprattutto durante la separazione dal razzo Falcon, che è sempre la fase più delicata. Se questa è una novità rispetto ai precedenti moduli, il rientro della navicella sarà quello classico dei moduli spaziali: Crew Dragon è equipaggiato con paracaduti che ne controllano l’ammaraggio.

Falcon: il razzo riutilizzabile

Con un’altezza di 70 metri per un diametro di 3,7 metri e poco meno di 550 tonnellate di peso, Falcon 9, con cui la capsula Crew Dragon è stata portata in orbita, è un razzo lanciatore a due stadi e nove motori, da cui prende il nome. Anch’esso interamente progettato e prodotto da SpaceX, ha la speciale caratteristica è di essere il primo razzo di cui uno dei due stadi che lo formano – il primo nello specifico – è riutilizzabile. Dopo avere compito la propria missione, atterra – proprio come avvenuto – sulla piattaforma di rientro in sicurezza. Una particolarità non da poco, in quanto consente di contenere in parte i costi già esorbitanti dei lanci spaziali.


Del resto a questo puntano i progetti di chi, come Elon Musk, guarda allo spazio e ai viaggi spaziali come la sfida del futuro. Forse non saranno per tutti – almeno all’inizio – ma c’è da immaginare che saranno comunque fantastici.

Ascolta/leggi anche:

“NO GO”

Sposati alla Luna


[There are no radio stations in the database]