“NO GO”

Scritto da in data Maggio 28, 2020

 

Tutto pronto sulla rampa di lancio del Kennedy Space Center per la missione spaziale di NASA e SpaceX, ma il meteo – come si temeva – ha avuto l’ultima parola: non si parte. Tutto rimandato al prossimo fine settimana.
musica: Star Trek – Deep Space Nine
Photo credits: NASA

Ci saremmo aspettati di vedere la fiammata, di sentire il rumore sordo dei nove possenti motori del razzo Falcon, di seguire estasiati la rotta verso le stelle.
Invece la missione spaziale Demo-2 di NASA e SpaceX è stata sospesa.
L’unica condizione che avrebbe potuto interrompere il tanto atteso ritorno degli Stati Uniti a un programma spaziale tutto loro si è verificata. Il maltempo non ha consentito il lancio in sicurezza. Tutto rimandato.

Il meteo dice no e la missione spaziale si ferma

L’aspettativa era quella dei grandi eventi e la delusione non è mancata.
Ma si sapeva, il meteo della Florida aveva impensierito sin dalle prime ore del mattino. È così che per questioni di sicurezza il lancio del razzo Falcon 9, che avrebbe portato in orbita la navicella Crew Dragon, non è avvenuto.


Sarebbe dovuto decollare partendo dal Kennedy Space Center alle 22,33 (ora italiana) di ieri 27 maggio 2020, portando in orbita i due astronauti della NASA Douglas Hurley e Robert Behnken che sarebbero poi giunti, il giorno successivo, sulla ISS (Stazione Spaziale Internazionale).
Invece, a pochi minuti dal lancio, la decisione di non partire. I due astronauti hanno dovuto attendere più di un’ora per potere scendere dal modulo. Prima il lento riavvicinamento del corridoio mobile alla capsula, poi le operazioni di apertura del portellone finché, poco prima di mezzanotte, Hurley e Behnken hanno potuto lasciare la navicella.
Ci riproveranno tra qualche giorno: il nuovo lancio è previsto per le 15,22 – in Italia saranno le 21,22 – di sabato 30 maggio; sperando in un meteo più clemente.

Le imprese dello spazio

Una missione tanto attesa, perché ha qualcosa di speciale. Rappresenta non solo il ritorno degli Stati Uniti a un loro programma spaziale, dopo 9 anni dall’ultimo volo dello Space Shuttle, ma anche una prima volta assoluta: l’ingresso nelle missioni spaziali di aziende private.
SpaceX, l’azienda fondata nel 2002 dal magnate sudafricano Elon Musk – proprietario anche di Tesla –, è la sola responsabile della progettazione e realizzazione di tutta la tecnologia utilizzata in questa impresa: dal potente razzo Falcon 9 alla navicella Crew Dragon, fino a strumentazione ed equipaggiamento degli astronauti.
L’ingresso delle compagnie private cambierà la prospettiva delle prossime missioni, dando un impulso alla nuova corsa allo spazio che vede, come obiettivi principali, il primo insediamento umano sulla Luna e l’arrivo su Marte.
SpaceX però non è la sola società in questo nuovo panorama. A contendersi la conquista dello spazio sono più aziende, tra cui le principali concorrenti della società di Musk sono la statunitense Boeing, la Virgin Galactic del fondatore di Virgin Group, l’inglese Richard Branson, e Blue Origin di Jeff Bezos, il proprietario di Amazon.
Una competizione non da poco che mira – altra interessante novità rispetto ai programmi spaziale governativi – ad aprire la strada anche al turismo spaziale.

Intanto, l’attesa è per sabato 30 maggio, sperando di prendere il volo – anche solo virtualmente – con l’equipaggio della Crew Dragon.

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