Verdure volanti
Scritto da Raffaella Quadri in data Luglio 22, 2022
Coltivare l’orto è una pratica a cui molti si dedicano o vorrebbero dedicarsi. È una risorsa per la sopravvivenza e, insieme, un passatempo rilassante che pare faccia molto bene all’umore. È così che qualcuno ha pensato bene di portare l’orto persino nello spazio.
Ascolta il podcast
Greencube: micro-orto verso lo spazio
Avevamo già parlato in un precedente articolo di Technomondo del progetto Greencube, il primo micro-orto studiato per lo spazio e realizzato da un team tutto italiano.
Ebbene, il momento tanto atteso è arrivato e il piccolo cubo è ora in orbita.
Ha imboccato la strada verso le stelle lo scorso 13 luglio, decollando da Kourou in Guyana francese, a bordo del volo inaugurale di Vega C – dove C sta per Consolidation – che è il nuovo razzo dell’ESA – Agenzia Spaziale Europea. Persino la configurazione di questo nuovo vettore è Made in Italy, essendo stato progettato dall’italiana Avio che ha realizzato un lanciatore molto più efficiente del suo predecessore, rendendolo capace di portare in orbita fino a 2.300 kg, il 60% di peso in più rispetto a Vega. Una piccola parte di questo peso è data da Greencube. Le sue dimensioni sono davvero ridotte al minimo: 30 x 10 x 10 centimetri.
Studiato da Enea – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – e dall’Università Federico II di Napoli, insieme all’Università La Sapienza di Roma, che coordina il progetto in accordo con ASI, ovvero l’Agenzia Spaziale Italiana, Greencube permetterà di coltivare verdure fresche con un sistema idroponico a ciclo chiuso, vale a dire una coltivazione fuori suolo in cui acqua e nutrienti sono reimmessi in circolo. A completarlo, ovviamente, anche un sistema di illuminazione che deve riprodurre in maniera artificiale la luce solare, e il sistema di controllo di temperatura e umidità.
Il micro-orto spaziale e lo studio delle piante
Greencube è stato ideato per consentire ai cosmonauti, durante una missione spaziale, di poter accedere a verdura fresca. In previsione di missioni più lontane o di lunghe permanenze nello spazio sarebbe altrimenti impensabile garantire l’approvvigionamento di cibo dalla Terra. L’idea è quella di rendere autonome stazioni ed eventuali insediamenti umani, creando sistemi biorigenerativi.
Occorre però comprendere come le piante riescano a sopravvivere e a crescere in tali condizioni estreme. Il micro-orto italiano serve proprio per lo studio di questi aspetti. È alloggiato in un ambiente pressurizzato e costantemente monitorato, dotato per questo di un sistema integrato di sensori che permette di controllare da remoto tutti i parametri: ambientali, di crescita delle piante e del loro stato di salute. I dati raccolti saranno poi trasmessi a Terra dove verranno analizzati. Ora, i ricercatori sono proprio in attesa di ricevere le prime informazioni.
La missione non si limiterà però a studiare gli effetti della crescita delle piante nel sistema idroponico in orbita. Come spiegano all’Enea, contemporaneamente sono previsti esperimenti di coltivazione a terra che saranno svolti all’interno di una copia esatta del satellite, e che serviranno per verificare gli effetti sulle piante di tutte le condizioni che incontrano nello spazio: quindi radiazioni, bassa pressione, microgravità.
La prima donna europea a condurre una passeggiata spaziale
E c’è l’Italia anche in un altro importante evento avvenuto tra le stelle e che non possiamo certo dimenticare: il 21 luglio Samantha Cristoforetti, la cosmonauta italiana dell’ESA, ha effettuato sulla Stazione Spaziale Internazionale la prima “attività extraveicolare” della sua carriera e, soprattutto, la prima condotta da una donna europea.
L’EVA (Extra-vehicular activity) come si chiama con l’acronimo inglese – che definiamo comunemente passeggiata spaziale – è stata portata a termine da Cristoforetti con la collaborazione del collega russo Oleg Artemyev. Un primato femminile e italiano, con bandiera europea.
Musica: “Star Trek – The future begins” – 2009 soundtrack
Foto in copertina: Enea
Ascolta/Leggi anche:
- Bistecche spaziali
- ISS: donne a passeggio nello spazio
- Dopo lo Sri Lanka, quali altri paesi sull’orlo della crisi?
- L’ispirazione di Uhura
- Ritorno alla Luna
- Artemis 1: la Luna può attendere
- Quelle prime volte al femminile
- Con i piedi a Terra
- Freddo sicuro
- Un cocktail per Giove
- Vero o… falsificato?
- Commerciali ma non troppo
- 22 marzo, World Water Day: diritto e sicurezza in gocce
E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici