L’Onu in Italia per esaminare la situazione dei diritti umani
Scritto da Radio Bullets in data Ottobre 31, 2019
Lunedì 4 novembre inizierà presso il Consiglio Onu dei diritti umani l’Esame periodico universale dell’Italia. L’Esame, spiega una nota di Amnesty International, è un importante meccanismo di valutazione della situazione dei diritti umani, attraverso interrogazioni e raccomandazioni da stato a stato.
Secondo Amnesty International, che ha sottoposto un suo documento di analisi al Consiglio Onu dei diritti umani, la situazione dei diritti umani è peggiorata rispetto all’ultimo Esame del 2014 e, soprattutto nell’ultimo anno, l’approccio delle autorità italiane nei confronti dei meccanismi di monitoraggio internazionali si è fatto teso.
I punti critici
Nel 2014 l’Italia aveva ricevuto 186 raccomandazioni. Ne ha accettate 176, riguardanti soprattutto la ratifica dei trattati; la creazione di un’autorità nazionale per i diritti umani; la lotta contro la discriminazione, il razzismo e la xenofobia; il contrasto alla violenza contro le donne; la difesa dei diritti dei rom e la tutela dei diritti dei migranti e dei richiedenti asilo.
Amnesty International ritiene che l’attuazione da parte dell’Italia delle raccomandazioni da essa accettate sia stata ampiamente insufficiente nel periodo in esame, nonostante i progressi compiuti in alcuni settori.
Il documento inviato da Amnesty International al Consiglio Onu dei diritti umani passa in rassegna gli aspetti più critici in Italia: criminalizzazione della solidarietà, violazioni dei diritti dei rifugiati e dei migranti, anche nel contesto della cooperazione con la Libia, debolezze della legislazione in materia di tortura, operato delle forze di polizia e discriminazione nei confronti dei rom in materia di alloggio adeguato.
Qui il documento completo con la sintesi del documento inviato da Amnesty International al Consiglio Onu dei diritti umani e la sintesi delle raccomandazioni della ong in occasione dell’Esame periodico universale dell’Italia.
In copertina immagine/Pixabay
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