Senegal al voto alla ricerca della stabilità
Scritto da Angela Gennaro in data Novembre 13, 2024
“Sì che li voto, dobbiamo dare una maggioranza al paese”, dice Moussa. Fa l’idraulico, ha una quantità di figli impensabile per menti di altre parti del mondo, messi al mondo da tre mogli, e guarda alle elezioni legislative anticipate del 17 novembre con un misto di speranza e di disincanto.
“Se avranno i numeri potranno davvero cambiare il paese. E questo paese ne ha bisogno”, gli fa eco il suo amico Bamba mentre le strade di M’Bour si riempiono di ragazzini e ragazzine all’uscita da scuola.
“Giovani al potere. Non so, non mi sono mai occupata di politica e non mi interessa. Ma questo nuovo governo e il nuovo primo ministro annunciano provvedimenti che mi preoccupano. Quasi dittatoriali”, chiosa Evelyn, vulcanica negoziante fresca di parto.
Alla ricerca della stabilità
Il 12 settembre il presidente senegalese Bassirou Diomaye Faye ha sciolto l’Assemblea nazionale e annunciato lo svolgimento di elezioni legislative anticipate il 17 novembre.
E ora l’appuntamento viene considerato cruciale per legittimare o meno il nuovo potere in Senegal.
Anche se legislativo, scrive LeMonde, il voto del 17 novembre ricorda molto un duello tra l’ex presidente e il suo ex avversario numero uno, divenuto primo ministro: Ousmane Sonko.
L’appuntamento per il voto per l’Assemblea nazionale vede tornare sulla scena politica anche Macky Sall, l’ex presidente che quasi otto mesi fa ha lasciato la carica al suo successore, Bassirou Diomaye Faye, e che è ora tornato – anche se “da remoto” – a guidare l’opposizione al nuovo governo.
La sfida è soprattutto con il partito al governo, PASTEF, la cui lista guidata dal primo ministro Ousmane Sonko mira a ottenere un’ampia maggioranza nell’Assemblea nazionale.
“Nel bel mezzo di una campagna sul campo, il cofondatore di Pastef approfitta dell’assenza del suo concorrente”, si legge.
L’ex presidente infatti non è in Senegal ma in Marocco. Dopo aver lasciato il potere, a marzo, aveva annunciato il suo ritiro.
E Sonko qui ha invece “lanciato una carovana che va di città in città e moltiplica gli incontri”.
Compresa, nei giorni scorsi, “una passeggiata a Fatick, luogo di nascita di Sall e roccaforte politica”.
Stallo

Senegal. Angela Gennaro/Radio Bullets
L’attuale primo ministro, Ousmane Sonko, e il sindaco di Dakar Barthélémy Dias, della coalizione di opposizione Yewwi Askan Wi (“Liberare il popolo”), di Sall, hanno rischiato di saltare le elezioni a causa dei loro precedenti penali.
Ma entrambi hanno vinto le loro vicende al Consiglio costituzionale e ora è ognuno a capo della lista della propria coalizione.
Come ricostruisce la BBC, quasi cinquanta partiti, coalizioni di partiti e indipendenti hanno presentato le loro candidature per le elezioni legislative anticipate del 17 novembre alla Direzione generale delle elezioni (DGE), l’organismo responsabile dell’organizzazione delle elezioni.
Le liste in competizione sono 41, dice il DGE in un decreto pubblicato dopo un primo processo di selezione.
Ora il partito al governo PASTEF-Les Patriotes, la cui lista nazionale è guidata da Sonko, mira a vincere in modo da dare al governo maggioranza e stabilità nell’Assemblea nazionale.
Una necessità assai avvertita da chi racconta che il 17 novembre andrà a votare Pastef.
Tradizionalmente, dice ancora la BBC, gli elettori e le elettrici senegalesi hanno sempre concesso ai presidenti eletti una comoda maggioranza in Parlamento, consentendo loro di attuare il programma per il quale erano stati eletti e di attuare le riforme.
Il presidente Bassirou Diomaye Faye è stato eletto con il 54% dei voti al primo turno delle elezioni presidenziali del 24 marzo 2024.
Da quando è al potere ha promosso vaste riforme da intraprendere per migliorare le condizioni di vita della popolazione senegalese, parlando di lotta contro la corruzione, appropriazione indebita di fondi pubblici, riforma economica e una migliore distribuzione della ricchezza derivante dallo sfruttamento delle risorse naturali del Paese.
Otto mesi dopo, di queste promesse il Senegal non ha ancora visto alcuna concretizzazione.
Ma questo perché, dice il governo e credono anche i sui sostenitori, non c’è appunto una maggioranza parlamentare e l’azione del governo viene sistematicamente bloccata da parte dell’ex maggioranza parlamentare Benno Bokk Yakaar, fino allo scioglimento dell’Assemblea nazionale.
Il ritorno di Sall
La chiamano “campagna Whatsapp”.
Perché l’ex presidente Macky Sall ha deciso sì di impegnarsi in prima persona nella campagna elettorale, ma è stato nominato capolista nonostante la sua partenza per Marrakesh in Marocco.
“Nella campagna legislativa, l’ex presidente intende rendere più difficile la responsabilità attraverso l’immunità parlamentare e il privilegio di giurisdizione di cui godono gli ex ministri e l’ex presidente della Repubblica”, dice alla BBC Africa Maurice Soudieck Dione, professore associato di scienze politiche all’Università Gaston Berger di Saint Louis.
https://twitter.com/Macky_Sall/status/1854098184626135469
“Una delle letture che possiamo dare è che Macky Sall chiede l’immunità parlamentare per i suoi ex collaboratori, in particolare i ministri, e per questo ha deciso di impegnarsi per avere il maggior numero di deputati e ridurre il margine di manovra del regime in posto in vista di una possibile responsabilità che potrebbe essere simile a un regolamento di conti politici”.
Radio Bullets è in Senegal alla scoperta del paese e per seguire il lavoro umanitario dell’associazione Progetto Senegal Odv.
Per sostenere il nostro lavoro sul campo clicca qui.
Ti potrebbe interessare anche:
- Senegal: chi sono i 19 candidati alle presidenziali
- Senegal: gruppi finanziati da UE per reprimere le manifestazioni
- Senegal: bocciato il rinvio delle elezioni
- Senegal: saranno elezioni tranquille, dicevano
- Senegal: elezioni in assenza
- La Casa Bianca sostiene che Israele aumenterà gli aiuti a Gaza
- Israele responsabile di crimini di guerra
- Israele ritira i soldati da Khan Younis, progressi ai colloqui al Cairo
- Giornata internazionale del popolo Rom
- Genocidio Gaza: la Turchia impone limiti alle esportazioni in Israele
- Addio al papà del Bosone
- Genocidio Gaza: attacco mirato ed esecuzione di tre figli e quattro nipoti del leader di Hamas
- Israele considera le opzioni dopo l’attacco dell’Iran in risposta all’attacco di Israele
- Esplosioni in Iran, i media americani parlano di attacco israeliano
- Chirurghi a Gaza: Mai vista tanta crudeltà
- Gaza: diffuso da Hamas video di ostaggio americano israeliano
- Gaza: corpi mutilati, persone sepolte vive, le fosse comuni raccontano i crimini israeliani
- Sopravvissuto ebreo: “protestate”
- Senegal: Pastef rivendica “grande vittoria”
- Non si placano i bombardamenti israeliani a Gaza e in Libano
E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici