Bolivia: Il presidente Morales si dimette

Scritto da in data Novembre 11, 2019

Governi di sinistra e politici di spicco in America Latina hanno denunciano un “colpo di Stato” guidato dall’opposizione contro il governo della Bolivia, Evo Morales, che è stato costretto a dimettersi da presidente sotto la pressione dell’esercito nel pieno delle violente proteste post-elettorali.

Morales è stato dichiarato vincitore alle elezioni presidenziali del 20 ottobre in Bolivia, uno stato con 11 milioni di abitanti e senza sbocco sul mare.

L’opposizione, però, ha respinto il risultato, ha affermato che ci sono stati brogli nel processo elettorale, e spinto la gente a scendere in piazza. 3 morti, centinaia di feriti. Il caos.

L’Organizzazione degli Stati americani, che ha monitorato il processo elettorale, ha dichiarato ieri di aver trovato prove di irregolarità su larga scala durante le elezioni.

Reagendo positivamente al rapporto, Morales ha inizialmente chiesto “nuove elezioni nazionali, che consentissero al popolo boliviano di eleggere democraticamente nuove autorità”.

Poi nel corso della giornata, il sessantenne ha annunciato a sorpresa le sue dimissioni facendo seguito a una richiesta dell’esercito e delle autorità di polizia.

Morales – che non si sa dove si trovi – ha dichiarato su Twitter dopo essersi dimesso, che un mandato di arresto “illegale” è stato emesso contro di lui e che la sua casa è stata attaccata da “gruppi violenti”.

 “I Putschists stanno distruggendo lo stato di diritto”, ha scritto Morales.

La polizia, tuttavia, ha respinto le accuse e affermato che non vi è alcun mandato per l’arresto di Morales.

Le reazioni dell’America Latina

Le dimissioni a sorpresa di Morales hanno suscitato condanne da parte dei governi di sinistra del Sudamerica che subito hanno parlato di colpo di Stato.

Venezuela

Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha chiesto una mobilitazione dei movimenti politici e sociali “per chiedere la conservazione della vita dei popoli nativi boliviani, vittime del razzismo”.

Mentre Morales si dimetteva, un gruppo di manifestanti incappucciati nella capitale, Sucre, ha fatto irruzione nell’ambasciata del Venezuela, forte alleato dell’amministrazione Morales.

“Persone incappucciate e armate hanno conquistato l’ambasciata venezuelana in Bolivia. Stiamo bene e al sicuro, ma vogliono commettere un massacro contro di noi”, ha detto l’ambasciatrice Crisbeylee Gonzalez.

Cuba

Nel frattempo, il ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodriguez, ha descritto Morales come “il protagonista e il simbolo dei diritti delle popolazioni indigene delle nostre Americhe”.

Brasile

L’ex presidente brasiliano, Lula da Silva, ha detto: “il mio amico Morales” è stato rimosso in un colpo di Stato, la prova che esiste “un’élite economica in America Latina che non sa come condividere la democrazia con i poveri”.

Il neo presidente argentino Alberto Fernandez ha affermato: “Il crollo istituzionale in Bolivia è inaccettabile. Il popolo boliviano deve scegliere al più presto, in elezioni libere e informate, il prossimo governo ”.

Messico

Il ministro degli Esteri messicano Marcelo Ebrard ha dichiarato ieri che il suo Paese offrirà asilo al presidente boliviano uscente Evo Morales qualora lo richiedesse.

A sua volta, il governo nicaraguense ha diffuso una dichiarazione in cui “condanna fermamente” il “colpo di Stato” contro Morales

“Esprimiamo il nostro rifiuto e il ripudio delle pratiche fasciste che ignorano la costituzione, le leggi e l’istituzionalismo che governano la vita democratica delle nazioni”, afferma la nota.

Nicaragua 

Il governo del Nicaragua – guidato dal presidente di sinistra Daniel Ortega – ha allo stesso modo definito le dimissioni di Morales il risultato di un “colpo di Stato”. “Il governo del Nicaragua  denuncia e condanna fermamente il colpo di Stato che è stato realizzato oggi”, afferma la nota. “Esprimiamo il nostro rifiuto e il ripudio delle pratiche fasciste che ignorano la costituzione, le leggi e l’istituzionalismo che governano la vita democratica delle nazioni”.

Brasile

Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, si è rivolto a Twitter per condividere la sua reazione alle dimissioni di Morales. “Le denunce di frode elettorale hanno comportato le dimissioni del presidente Evo Morales”, ha twittato. “La lezione per noi è la necessità, in nome della democrazia e della trasparenza, di contare i voti che possono essere controllati. Il VOTO è un segno di chiarezza per il Brasile!”.

Cile

In una dichiarazione rilasciata dal ministero degli Esteri domenica, il governo cileno ha espresso preoccupazione per l’interruzione del processo elettorale in Bolivia. Il Cile ha chiesto una soluzione pacifica e rapida.

Nazioni Unite

Anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha reagito agli sviluppi, esprimendo “profonde preoccupazioni” per la violenza post-elettorale in Bolivia.

“Il segretario generale fa inoltre appello a tutti gli attori affinché si impegnino a raggiungere una soluzione pacifica dell’attuale crisi e a garantire elezioni trasparenti e credibili”, ha affermato una dichiarazione rilasciata dal portavoce di Guterres.

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