Effetti avversi dei farmaci

Scritto da in data Aprile 8, 2021

A cura di Paola Emilia Cicerone.

Parliamo di effetti avversi dei famaci. Un tema di attualità in seguito all’allarme legato al vaccino AstraZeneca, ma importante per chiunque debba usare un farmaco: uno strumento utile da usare con attenzione, sperando di averne bisogno il meno possibile.

Parliamo di effetti indesiderati, avversi o collaterali: in termine tecnico si tratta di una reazione avversa al farmaco, disturbi più o meno gravi che possono essere provocati da qualunque sostanza attiva. Se ne è parlato molto a proposito di vaccini, ma il problema − che ci riguarda direttamente perché le donne sono più esposte a queste reazioni avverse rispetto agli uomini − esiste da sempre. E da qualche decennio è all’attenzione delle autorità sanitarie che si occupano di farmaco vigilanza − per noi l’agenzia italiana del farmaco − continuando a monitorare i farmaci anche dopo la loro immissione in commercio.

Vediamo il risultato del lavoro fatto nei cosiddetti “bugiardini”, i foglietti illustrativi che si trovano in ogni confezione di medicinali. Ne ho parlato anche nel mio libro Cecità Clandestina: il problema è che spesso le informazioni sono troppe, non ben evidenziate e difficili da comprendere. Generalmente gli effetti avversi sono catalogati in base alla frequenza − molto comuni, comuni, non comuni, rari, molto rari e a frequenza non nota − senza dimenticare l’effetto paradosso, per cui un farmaco può provocare proprio i disturbi che dovrebbe curare. Informazioni utili da leggere, senza spaventarsi ma facendo attenzione ai dettagli, alle possibili interazioni, ai sintomi da tenere d’occhio. Succede − è successo qualche anno fa con l’antinfiammatorio Vioxx − che un farmaco sia ritirato dal commercio per via di effetti collaterali: può sembrare allarmante ma è la prova che il sistema funziona, anche se non dobbiamo dimenticare che non esiste un principio attivo del tutto innocuo.

I vaccini, ovviamente, non sono esclusi. In questo caso gli effetti indesiderati più comuni − simili a quelli provocati dal vaccino antinfluenzale − sono indolenzimento nel punto di iniezione oppure febbre, stanchezza, mal di testa. Il vaccino AstraZeneca ha però provocato (in maggioranza in donne sotto i 55 anni) rari casi di trombosi anomale accompagnate da bassi livelli di piastrine (elementi che aiutano il sangue a coagulare). Questi eventi spingono le autorità sanitarie a monitorarlo con particolare attenzione e, forse, a limitarne l’uso − anche se i numeri sono davvero bassi − mentre i possibili rischi sono stati già inclusi tra le avvertenze.

In copertina: foto da Laziopress

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