Federico Jeanmaire, “Più leggero dell’aria”

Scritto da in data Febbraio 18, 2022

Attraverso la letteratura, i diversi modi di raccontare si snodano intorno ai temi della società o a fatti che realmente accadono e che forniscono delle domande. Valentina Barile su Radio Bullets con Federico Jenamaire, scrittore argentino – doppiato da Giuliano Terenzi – e il suo libro “Più leggero dell’aria” (dal titolo originale, Más liviano que el aire), tradotto da Carlo Alberto Montalto e pubblicato in Italia da Pessime idee edizioni.

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Da dove arrivano le storie…

Federico Jeanmaire

Molto spesso ci chiediamo da dove arrivino le storie, come si raccolgono e perché una storia vale la pena di essere raccontata. Federico Jeanmaire su Radio Bullets: «Un giorno, al telegiornale argentino si è parlato di un fatto di cronaca accaduto in un quartiere di Buenos Aires, che riguardava una signora molto anziana la quale aveva subito un furto in casa. Lei aveva praticamente cacciato via il ladro, un ragazzo, e lo rincorreva con una scopa, e i suoi vicini di casa anziché aiutarla, cercavano di difendere il ragazzo. È da questo fatto che ho preso ispirazione per la mia storia, “Più leggero dell’aria”».

Persone e personaggi

Un’anziana signora che per difendersi dal furto rinchiude la persona che vuole derubarla in bagno, costringendola ad ascoltarla per quattro giorni. Una donna e un ragazzo, classi sociali e condizioni di vista a confronto. La storia di un Paese attraverso l’incontro di due persone/personaggi. Federico Jeanmaire: «Questo è un incontro tra due persone, una signora molto anziana e un ragazzino. L’idea era di stabilire una serie di contraddizioni tra i due personaggi: un uomo e una donna, una signora dell’alta borghesia e un ragazzo povero. Ciò che mi è sembrato fondamentale nella scrittura di questa storia e nella forma letteraria che ho scelto, il monologo, è che non si può sapere cosa ha da dire il ragazzo perché è possibile leggere solo ciò che racconta l’anziana, dal suo punto di vista. Ma non solo, volevo che le protagoniste del mio romanzo fossero le donne».

Sensi e forme letterarie

Il monologo, di cui è protagonista uno dei due personaggi, l’anziana Lita appartenente alla classe alta di Buenos Aires, è incentrato sul punto di vista di lei. Il ragazzo che la donna definisce “mulatto” è in secondo piano. Nella scelta dell’autore vi è l’intenzione di trattare attraverso forme e lessico diversi temi, dalla giustizia sociale al razzismo, dal femminismo al binomio ideologico peronismo/antiperonismo. Federico Jeanmaire conclude su Radio Bullets: «Scrivo tutti i giorni per molte ore, faccio tutto il possibile perché sia così. Lo faccio da molti anni ed è la cosa che più mi rende felice. La mia scrittura viene dall’ascolto, praticamente osservo la “respirazione” della lingua, non tanto le parole che si utilizzano quanto il “respiro” di una lingua, vale a dire ciò che una lingua vuole comunicare, come si costruisce e articola un discorso. Ecco perché il mio modo di fare letteratura è molto singolare».

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