Aborto: la Polonia tra diritto e restrizioni
Scritto da Alice Corte in data Maggio 12, 2020
La pandemia di coronavirus, con la saturazione del sistema sanitario, ha comportato un’ulteriore difficoltà ad accedere al diritto all’interruzione di gravidanza per le donne di tutto il mondo, Italia compresa.
E la Polonia?
In Polonia, però, si è aggiunta la minaccia della proposta di legge dell’ultraconservatrice Kaja Godek che lo avrebbe vietato praticamente del tutto, in un paese in cui è già quasi impossibile ottenerlo legalmente. La proposta di legge, poi respinta dal Sejm, il parlamento polacco, dominato dal partito conservatore e nazionalista Diritto e Giustizia, impediva l’aborto per malformazioni fetali (che al momento costituisce il 95% dei casi di interruzione di gravidanza legale in Polonia) e l’educazione sessuale nelle scuole. Con il respingimento della proposta, l’aborto rimane possibile in caso di stupro, incesto, pericolo di vita della madre o, appunto, malformazioni del feto.
La difficoltà di abortire
L’interruzione di gravidanza per le donne che vivono in Polonia è possibile soprattutto grazie ad associazioni o andando all’estero, ma la pandemia in corso ha impedito l’accesso a pratiche sicure. Le pillole abortive, che alcune associazioni spediscono ai paesi in cui il diritto all’IVG è negato, in molte città venivano confiscate già da prima della pandemia e al momento, è impossibile spostarsi in altri paesi per poter praticare l’intervento, come si faceva precedentemente.
Ne abbiamo parlato con Magda Malinowska del sindacato Inicjatywa Pracownicza e del Congresso sociale delle donne, che ha raccontato come sia stata portata avanti una protesta iniziata nel 2016, sulla difesa del diritto all’aborto in Polonia. Off the record, Magda ha aggiunto che, oltre alla violenza domestica, aumentata anche in Polonia a causa della quarantena, un altro problema che affligge, in particolare le donne, è quello delle pessime condizioni in cui è stato obbligato a lavorare il personale infermieristico, che non ha nemmeno potuto ottenere i bonus sugli stipendi elargiti ai dottori.
Musica: Chopin – Ballade No. 1 In G Minor Op. 23
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