La relazione in medicina

Scritto da in data Novembre 19, 2020

A cura di Paola Emilia Cicerone

Perché è tanto difficile essere ascoltati davvero da un medico? Da trent’anni mi occupo di salute come giornalista scientifica e nove anni fa sono “passata sull’altra sponda” a causa di un disturbo neurologico che mi ha trasformato in paziente e mi ha costretta a fare i conti con le difficoltà che incontra ogni malato: dalle ricerche su Google alle indicazioni preoccupanti dei “bugiardini”, alla difficoltà di trovare medici disposti ad ascoltarlo.

In questa intervista con Sara Pollice ripercorriamo brevemente l’esperienza che ho raccontato in un libro (Cecità Clandestina, Maria Margherita Bulgarini Editore 2017) e quindi andremo dalla diagnosi – quella di blefarospasmo, un disturbo che fa perdere il controllo delle palpebre rendendo i pazienti temporaneamente ciechi – alla faticosa costruzione di un percorso di cura, nato forse non a caso dal dialogo con tre meravigliose dottoresse che hanno saputo ascoltarmi e concordare con me un percorso condiviso.

Un’esperienza da cui è nata la voglia di riflettere sulla relazione tra curanti e curati, e su una medicina sempre più tecnologica e standardizzata ma spesso distante dai pazienti e dalle loro esigenze. E sono nate alcune delle riflessioni su cui discuteremo qui: dall’integrazione tra medicina moderna e medicine tradizionali, alle difficoltà di orientarsi nella massa d’informazioni sulla salute disponibili su internet, alle malattie “misteriose” che sembrano colpire soprattutto le donne costringendole a faticose peregrinazioni tra specialisti e lasciandole, troppo spesso, senza risposte adeguate.

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